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Appassionati sì, vandali no!

Rispondo all'articolo contro il trial pubblicato oggi sul Vs. giornale, a firma di G. Maritano, per stigmatizzare l'ignoranza (dal latino in-gnarus, colui che non conosce: niente di offensivo, per carità) dell'autore, sull'argomento trial.
Non avrebbe altrimenti preso per buoni gli argomenti di alcuni o usato i titoli catastrofistici dell'articolo.
Il trial si compone di due parti ben definite: il trasferimento, che si svolge su sentieri e mulattiere  (dove difficilmente vedremo spuntare funghi) e le prove controllate (prove di abilità, percorse a bassissima andatura), prevalentemente tracciate su terreno roccioso e che impegnano piccole porzioni di terreno di pochi metri quadrati, come per altro si evince dalla foto.
Risulta ovvio dunque come neanche dieci gare di trial avrebbero potuto "cancellare uno dei paradisi per i funghi di Coazze", ai quali per altro va riconosciuto, sempre nel rispetto della legge, pari diritti e dignità che ai trialisti.
Per altro, proprio a Coazze si è profuso uno sforzo encomiabile da parte degli organizzatori per adeguarsi alla legge sul fuoristrada, resa ancora più severa proprio pochi mesi fa.
Inoltre il trial 'ripaga' il territorio mantenendo aperti sentieri altrimenti compromessi, utili come naturali tagliafuoco e per lo spostamento di escursionisti e… cercatori di funghi.
Si rinunci dunque a titoli sensazionalisti ed argomentazioni tanto esagerate quanto inappropriate perché non danno corretta informazione e instillano nell'ignaro lettore un'opinione sbagliata, generalizzata e negativa nei confronti di appassionati corretti e rispettosi della legge.
Si eviterebbe così di cadere nel ridicolo con affermazioni quale la totale estinzione, a distanza di 15 giorni dal passaggio delle moto, dei gamberi di fiume… neanche la gara consistesse nello spargere veleno.
Più realistico pensare che qualcuno che né conosceva l'esistenza li abbia messi in padella… in barba all'art. 29 della legge 32/82, la stessa, ironia della sorte, che disciplina il fuoristrada.



Roberto Billetto
Direttivo M.C.Giaveno

Queste sono le foto che ho scattato in questi giorni su in Val Sinera, le prime, dove ci sono le macerie, dovrebbero rientrare nel terreno rivendicato come proprietà di quel gran signore di Crisafi, quello che ha fatto scrivere l'ultimo articolo su La Stampa, le altre si riferiscono al Rio "incontaminato" che secondo gli ecologisti del PD abbiamo inquinato e distrutto!!! (segue seconda mail con foto decisamente più eloquenti..)


La stessa documentazione fotografica l'ho mandata a Paolo Allais, e mi sono permesso di offrire la nostra collaborazione per promuovere una sorta di giornata all'insegna della pulizia del Rio, con la premessa di avere a disposizione un mezzo dove caricare tutto l'immondizia.


Se siete d'accordo, dovremmo organizzare il tutto con tanto di giornalisti al seguito per documentare l'evento!


Buona giornata a tutti...

 
 
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